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SPECIALE TEATRO FESTIVAL ITALIA - De entre la luna y los hombres

SPECIALE TEATRO FESTIVAL ITALIA - De entre la luna y los hombres

Il Teatro Sannazaro, nel cuore della città, ha ospitato i sensuali ritmi dello spettacolo De entre la luna y los hombres, una produzione Teatro de la Zambra e Bienal-Malaga en Flamenco in collaborazione con INAEM Ministerio de Cultura (Spagna); con Fuensanta La Moneta, Eva Durán, Ramón Aparicio, Miguel Iglesias, Paco Iglesias, José Carrasco, Rafael El Eléctrico, Torombo e Jaime El Parrón. Nato dal sodalizio artistico tra Fuensanta la Moneta (una delle più intense e acclamate danzatrici di flamenco di oggi) e Hansel Cereza (regista fondatore della storica compagnia spagnola La Fura dels Baus), De entre la luna y los hombres è un’esplorazione–confronto tra due grandi interpreti Fuensanta "La Moneta" (danzatrice di flamenco) ed Eva Durán (cantante) che materializzano la voce della coscienza alla ricerca "della sublimazione dello spirito femminile in libertà" fra la luna e gli uomini. La pièce, costruita sui versi delle poetesse A'ngeles Mora e Teresa Go'mez, ha come protagonisti assoluti la musica, felice contaminazione della tradizione con altri generi musicali, e il flamenco, frutto della straordinaria mescolanza delle culture mediterranee tradizionali e ispirato dalle dure condizioni di vita, quali il sopruso e la discriminazione ma, soprattutto, dalla tormentata coscienza dell'esistenza. Sul palco, un’enorme tarlatana divide lo spazio scenico in due settori: da un lato la musica e il canto egregiamente eseguiti da Miguel Iglesias (guitar), Paco Iglesias (guitar), José Carrasco (percusión), Rafael “El Eléctrico” (palmas), Torombo (palmas) e Eva Duran (voce); dalll’altro la danza: fiera e drammatica esplosione di passionalità (Fuensanta la Moneta). Feroce e crudele, possente e lirica al contempo, Fuensanta la Moneta danza con ritmo incalzante per tutta la durata della pièce: i suoi passi hanno in sé tutta la fierezza della tradizione spagnola e ci rimandano, per certi aspetti, alle atmosfere del coro sacro e profano di Federico Garcìa Lorca (Yerma), per altri, ai personaggi femminili - vigorosi e determinati - del cinema di Pedro Almodóvar. I passi, nervosi e complicati, fanno da controcanto alla soave eleganza delle braccia e rendono la danza allegra e solare, ma anche passionale, romantica e malinconica. Un continuo alternarsi di mistico distacco e partecipe vitalità, suscitando emozione nel pubblico che acclama entusiasta. Napoli, Teatro Sannazaro - 27 giugno 2008